Famiglia

Pesci rossi e topolini Qui giocando s’impara

Davanti al video i ragazzi affetti da gravi handicap mentali sviluppano la loro fantasia e affettività. Come David, 14 anni, ospite del centro di Rouville, Francia

di Redazione

Donna di picche con donna di fiori, pesci rossi con acquario, topolino e formaggio con i buchi. Davanti allo schermo colorato, a fare questo gioco per bambini dai due ai tre anni che ha lo scopo di mettere insieme carte uguali o immagini in qualche modo legate tra loro, c?è David. Un ragazzo quattordicenne affetto da grave handicap mentale e deficienze fisiche. Che non potendo usare bene le mani sposta le figure sullo schermo attraverso un pallino di gomma posizionato sulla tastiera e impara a essere autonomo liberandosi della paura di sbagliare e del giudizio degli altri. «Qui non ci sono persone pronte a sgridarti. E senza il computer David non avrebbe mai potuto dimostrare di cosa è capace perché i suoi gravi handicap fisici non gli consentono di fare questi stessi giochi con carta e matita», spiega Colette Coste, educatrice dell?ospedale per disabili mentali profondi di Rousville, Francia, che ha deciso di affiancare alle tradizionali cure la tecnologia.
Un?istitituto all?avanguardia che ha deciso di ?sfruttare? i computer per stimolare e sviluppare l?affettività e la fantasia dei suoi pazienti. Tutti handicappati gravi che hanno ora occasione di vedere il mondo e di imparare a relazionarsi con esso. «Utilizzare la tecnologia informatica è importante», afferma il presidente dell?Unapei (l?Unione francese dei parenti e amici di persone handicappate mentali) Francois Barissat, «innanzitutto per non emarginare ulteriormente queste persone, sappiamo bene che la comunicazione ormai si basa sempre più sui computer, e poi perché essi sono un formidabile strumento per stimolare l?apprendimento. Sono un po? impersonali, è vero, ma proprio per questo rassicurano gli handicappati che non temono di sbagliare». Per favorire lo sviluppo dei portatori di handicap e la loro integrazione nella società, ora bisogna vincere la ritrosia di alcuni genitori, che non immaginano neanche le enormi potenzialità dei figli, e soprattutto i problemi di ordine economico di associazioni e istituti. Per informazioni rivolgersi al sito internet, www.unapei.org.

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